Ufficialmente è la Sagra dei Ceci e dello Zafferano ma, nella terza domenica di Agosto, il vero divertimento a Navelli è il Palio degli Asini. Appena il tempo di un breve e digestivo girovagare fra i fantastici vicoli e gradinate del borgo medioevale e poi tutti nel campo di gara (località boschetto Santucci) dove una volta c'era un bosco di pini spazzato via da un incendio estivo.
Il Palio degli Asini nel 1980 nacque come scherzosa parodia del più famoso Palio, quello di Siena, con la grande differenza che qui a concorrere non erano poderosi purosangue ma i più umili asinelli ormai rari, rastrellati nelle case contadine anche dei paesi limitrofi.
A concorrere nella gara sono otto rioni: “La Piazza”, “Via Ri' Preti”, “Le Spiagge”, “Ru' Ponte”, “San Puline” e "Croce Ru' Spedale" per Navelli; “Ru' Busc” e “la Torr'” per la frazione Civitaretenga.
Alle cinque del pomeriggio inizia la manifestazione con la sfilata di sbandieratori seguiti dai gruppi in coloratissimi costumi dalla foggia liberamente medioevale o tradizionale, grandi e piccini vestiti da ceci.
Dopo le foto di rito con i bambini a cavallo dei pazienti somarelli i concorrenti provano a disporsi lungo la linea di partenza.
Ogni squadra in gara è composta dall'asino estratto a sorte poco prima della gara, il fantino e la conduttrice/scudiera che ha il compito principale di convincere la cavalcatura a correre... nel verso giusto. Naturalmente è severamente vietato usare violenza sull'incolpevole animale come fruste, speroni... ecc.
Diverse sono le false partenze dovute a corse anticipate o nessuna partenza nonostante i rumorosi incitamenti del pubblico sempre più divertito. Poi d'incanto la gara prende il via con risultati dei più vari, come la squadra con l'asino che si impunta dopo una breve sgroppata o quello che si esibisce in dietrofront improvvisi.
Il percorso deve essere ripetuto tre volte per la gioia e divertimento del pubblico che non si stanca di incitare i propri beniamini... poi, nella confusione più totale fra doppiati e non, c'è un gruppo vincitore acclamato, abbracciato, congratulato, fotografato.
Un breve trionfale ritorno in piazza per continuare la festa seduti ai numerosi tavoli allestiti dai volontari per gustare risotti e pennette allo zafferano, ceci in svariate salse... e poi arrosticini, porchetta, vino e balli in allegria fino a fare tardi la notte.
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