Il borgo fortificato di Beffi faceva parte della rete difensiva che controllava l'Abruzzo aquilano, il torrione che lo caratterizza ancora oggi ha la pianta a forma pentagonale irregolare, i particolari costruttivi fanno pensare ad una edificazione intorno al secolo XII. Il documento più antico che testimonia l'esistenza di Beffi risale al 1185 dove si affermava che un terzo del territorio apparteneva a un figlio di Rainaldo da Beffe che “lo teneva in servizio di Gentile signore di Raiano”.
Il borgo fortificato sorge su uno sperone di roccia (640m s.l.m.) dominante sulla vallata sottostante dove scorre il fiume Aterno.
Beffi fu per secoli terra di confine fra la diocesi di Valva e quella dell'Aquila che si contesero il territorio con continue lotte.
Oggi è possibile visitare il borgo alla scoperta di antiche abitazioni e resti delle mura medioevali. Un agile percorso ne permette la visita fra piccoli orti che ricalcano quelli antichi, immersi nel profumo delle erbe aromatiche e officinali.
Ben conservata la poderosa porta di ingresso al recinto fortificato realizzata con un arco a sesto acuto all'esterno e a tutto sesto all'interno. In alto è presente uno stemma recante la figura di un borgo fortificato con torre, simbolo di Beffi. Nei pressi della porta vi è una abitazione con portali a tutto sesto elegantemente decorati e ben conservati, forse la dimora del feudatario e delle guardie.
Camminando fra i ruderi si incontrano piccoli terrazzamenti con alberi da frutto ed erbe aromatiche organizzati in un Orto Botanico Giardino, ricalcando i minuscoli appezzamenti agricoli che erano utilizzati nel passato.
Nelle rocce di conglomerato, sotto le abitazioni, furono scavate grotte adibite a cantine o ricovero per gli animali dove si svolgevano i lavori del quotidiano.
In basso nella valle si conserva un tratto di strada romana scavata nella roccia, con ancora evidenti i solchi delle ruote dei carri che vi transitavano. La strada conduce ad un piccolo ponte a due arcate asimmetriche (1° sec.) in buono stato e ancora percorribile che attraversa il fiume Aterno. Sulla parete di roccia antistante il manufatto sono presenti due nicchie scavate nella pietra viva, forse antiche manifestazioni votive per esorcizzare i pericoli dei viaggiatori.
Beffi è frazione del comune di Acciano in provincia de L'Aquila il cui territorio ricade nel Parco Regionale Naturale del Sirente-Velino.
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