Generalmente troviamo le prime citazioni riguardo i nostri borghi su documenti conservati in antichi archivi ecclesiastici che riportano le tasse dovute al vescovo di turno. Nel caso di Bomba, il documento più antico (datato 1115) è conservato nella Curia Arcivescovile di Chieti che riporta le tasse pagate dalla chiesa di San Maurus de Bomba consistenti in 7 tareni e mezzo (monete d'oro), cifra consistente che dovrebbe indicare un borgo con numerosi “fuochi”.
Certamente la storia di Bomba inizia molto prima e potrebbe essere messa in relazione con quella del Monte Pallano e le sue mura megalitica di cui Bomba sembra esserne la sentinella.
L'origine del nome ha dato origine a molte tesi fantasiose: qualcuno dice che deriva da un altro modo con cui viene chiamata l'acqua o una bevanda generica; un'altra tesi riconduce il nome Bomba a una radice onomatopeica che dovrebbe fare riferimento al rombo delle acque che precipitavano nei tre fossi che anticamente circondavano il paese. Queste tre cascate da tempo sono state incanalate sotto strati di cemento.
A proposito del nome, si racconta che l'espressione “tornare a Bomba” per dire “riprendere il disco da dove era stato interrotto” abbia avuto origine durante un discorso nel parlamento del novello Regno d'Italia del figlio più illustre di Bomba: Silvio Spaventa. Mentre con un'orazione parlamentare riferiva del suo paese natio, veniva continuamente interrotto dai colleghi, al che lui riprendeva con veemenza esclamando “torniamo a Bomba!!!”.
Oggi di acque, se vogliamo parlarne ancora, rimangono quelle del meraviglioso lago che ha preso il nome del paese: il Lago di Bomba. Il bacino fu ottenuto sbarrando il fiume Sangro con una diga in terra battuta, una tecnica, questa, utilizzata per la prima volta in Europa. Si diede inizio all'ardito progetto nel 1956 e i lavori durarono fino al 1962. Il lago si è inserito ottimamente dal punto di vista ambientale e paesaggistico nella Valle del Sangro e Bomba è uno dei deliziosi borghi che lo contornano.
Come una cascata le case scendono da un fianco del Monte Pallano fino a raggiungere la riva del lago. Le ripide gradinate scendono in percorsi tortuosi interrotte da stradine che seguono le curve di livello strette fra le alte case. La luce penetra a fatica ad illuminare i particolari architettonici, resti di mura e porte di accesso al borgo medioevale. Vigorose pergole si distendono fino ai balconi in alto e che miracolosamente traggono il nutrimento fra le fondamenta delle antiche case.
Bomba è un buon posto per chi è a caccia di scorci suggestivi da fotografare ma che non si fa intimorire dalla fatica delle salite e discese per gli antichi vicoli.
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