Il borgo antico di Gessopalena sorge su un colle scosceso e roccioso sulla riva destra dell'Aventino con vista splendida sulla Majella orientale. Il paese, fin dall'antichità, nel nome ha sempre conservato la peculiarità geologica che lo contraddistingue: il gesso (gypsum in latino). I cristalli di gesso che affiorano in superficie furono un importante apporto all'economia locale. Veniva estratto non solo per la costruzione delle case ma anche come attività industriale vera e propria.
Le cave, come i luoghi di trasformazione del minerale, oggi sono abbandonate. Il borgo antico che vi sorgeva, minato nella stabilità dalla continua estrazione dei cristalli di gesso, fu mano mano svuotato dai suoi abitanti che costruirono il nuovo paese sulla dorsale adiacente.
Del borgo rimangono le povere e semplici abitazioni dirute, a volte scavate nel gesso. Percorrendo le stradine lastricate fra le basse casette, i resti di muri di cristalli lucenti, le rovine del castello, si riesce ad immaginare come deve essere stato la vita su quel costone e il lavoro nel riverbero degli infiniti specchietti del cristallo che riflettono implacabili il sole da ogni direzione.
Eterno testimone di queste vite fugaci succedutesi nei secoli è lì ad Occidente: la Majella immane, immutabile e bella; la si potrebbe toccare con mano tanto è vicina e limpida dal costone del borgo vecchio di Gessopalena.
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