La stretta e scoscesa Valle dell'Aterno, nei dintorni di Tione, offre poche possibilità di terreni coltivabili. Gli abitanti, per rimediare a questa carenza, all'inizio della Primavera compivano una sorta di transumanza verticale verso gli altopiani che sovrastano la valle.
Qui, a 1000 mt di altezza, sorgono le Pagliare di Tione, un agglomerato di poche case costruite intorno a un grande pozzo in pietra ricavato da un inghiottitoio da dove veniva attinta l'acqua scendendo due gradinate.
Abbondanti terreni pianeggianti e fertili pascoli permettevano la coltivazione d'alta quota di grano, patate, farro, lenticchie e il pascolo di mucche e pecore.
Ogni casetta era destinata, nel piano in alto, a pagliaio o fienile e ricovero notturno per l'uomo e in quello a piano terra a stalla per gli animali. Ogni gruppo di case disponeva di un'aia comune destinata alla trebbiatura.
Fulcro della vita comune era la piccola chiesa, piccola come s'addice in alta quota, dedicata alla Madonna di Loreto.
Il catasto di Tione attesta la presenza di questo villaggio agro-pastorale già dal 1400 a testimonianza di una civiltà contadina unica nel suo genere. Questo fenomeno migratorio interessa anche i comuni di Fagnano e Fontecchio che hanno anche loro le rispettive pagliare ma sono quelle di Tione le meglio conservate. Dalla metà del secolo scorso le casette non sono più utilizzate per gli scopi originali, di questa comunità rimangono i racconti raccontati dai più anziani di Tione davanti a uno scoppiettante camino.
Oggi numerose case sono restaurate e utilizzate per un turismo speciale al di fuori dei soliti schemi, non c'è corrente elettrica e l'acqua potabile che alimenta una fontanella è arrivata da pochi anni. Il panorama è godibile in ogni direzione e spazia dal Sirente, che l'aria limpida dà la sensazione di poterlo toccare con mano, alla catena del Gran Sasso e alla Maiella, come dire due Parchi Nazionali e uno Regionale.
Il silenzio irreale ti trasporta in un'altra epoca quando vivere a contatto della natura non era uno slogan.
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