L’abitato di Ortona dei Marsi sorge a 1058 mt. su una altura che chiude la Valle del fiume Giovenco, questo insediamento è da sempre stato un importante nodo di
confine fra le terre dei Marsi e quelle dei Peligni e, quindi, un importante passaggio della strada che da Roma conduce al mare Adriatico e alle regioni più meridionali.
Intorno al V secolo a. C. la città più importante della valle era Milionia, durante la Terza Guerra Sannitica nel 294 a. C. fu distrutta dall’esercito romano e la popolazione dispersa in minuscoli villaggi. Uno di questi, Fundus Magnus, si sviluppò ai piedi di una altura, probabilmente intorno ad una struttura fortificata di un tempio italico. Questo agglomerato diede origine ad Ortonam.
Nei secoli seguenti la vita nei piccoli villaggi si svolse tranquilla e isolata grazie alla protezione degli alti monti che la circondano e dal fiume Giovenco. Intorno al XI secolo diversi eventi politici presagirono nuovi scontri e diverse esigenze strategiche, forse per questa ragione che in seguito fu costruita la torre tonda e le fortificazioni intorno che ancora oggi dominano l’alto colle dove è costruita Ortona. Questi edifici sorgono senza fondazione perché costruiti sulla roccia compatta che affiora ovunque, come gran parte delle case antiche del paese e della chiesa di San Giovanni Battista che si fregia del titolo di collegiata, a testimonianza dell’importanza raggiunta da Ortona nel medioevo.
Un giro per il paese offre il piacere della scoperta di scorci e resti di epoca romana e medievale; le sette frazioni offrono realtà peculiari, a volte svuotate dall’emigrazione, circondate da piccoli poderi ricchi di frutteti rivelano un mondo rurale non molto cambiato da secoli fa.
Ortona dei Marsi, una delle porte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è immersa in una natura rigogliosa e ben conservata. Da visitare sono la quercia Colicillo, un monumento naturale di circa 400 anni facilmente raggiungibile dalla frazione di Cesoli e i resti di mura megalitiche presso la frazione Rivoli.
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